La caffeina è il nervino più utilizzato in tutto il mondo, si tratta di un alcaloide di tipo purinico ed è presente in molti elementi, troviamo la concentrazione maggiore nei semi di caffè, nel tè nero, nel guaranà, nel cacao, nelle bevande energizzanti, nella coca-cola ecc. La presenza di caffeina negli alimenti dipende dal tipo di concentrazione e dal metodo di estrazione, ma senza dubbio l’alimento che possiede la più alta concentrazione di caffeina è il caffè estratto dalla moka, che contiene ben 85 mg di caffeina per tazzina.
La caffeina in sé per sé non fa male, non fornisce alcun valore nutritivo e ad un gusto un po' pungente, viene utilizzata principalmente per dare una carica energetica e riattivare la mente nei momenti di stanchezza. La caffeina è molto simile all’adenosina, un neurotrasmettitore che ci fa sentire assonnati, stanchi e indurre in sonnolenza, quando i livelli di adenosina sono molto elevati il nostro organismo avverte il senso di sonno e il bisogno di andare a dormire. Essendo simili quindi, la caffeina viene facilmente scambiata dal nostro organismo per adenosina, quindi riesce ad entrare senza grandi ostacoli nei ricettori del cervello al posto dell’adenosina e inibire la sensazione di sonnolenza. In sostanza la caffeina è un inibitore dell’adenosina, blocca i ricettori del cervello e agisce contrastando l’insorgenza del sonno.
La velocità di assorbimento della caffeina è pari a 45 minuti e la sua emivita è piuttosto bassa, basta pensare che solo dopo 5-6 ore il contenuto plastico di questo nervino scende del 50% rispetto a quello iniziale. La caffeina è uno stimolante naturale molto diffuso sia nello sport che nel wellness poiché riesce a potenziare ed incrementare la prestazione sportiva durante le fasi di restrizione calorica, e perché ha un effetto lipolitico diretto e indiretto, come andremo a spiegare meglio in seguito. È tuttavia una sostanza obsoleta e strettamente controllata in quanto se assunta in dosi eccessive può causare stati di irritabilità, nervosismo, disidratazione e soprattutto dipendenza, quindi si consiglia sempre di assumerne quantità non troppo elevate.
Uno degli effetti positivi e più favorevoli della caffeina è quello di favorire la perdita di peso, quindi di aiuto nel dimagrire sia perché ha un effetto diuretico sia perché riesce ad innalzare il metabolismo basale. Agendo come diuretico, la caffeina provoca la perdita di liquidi, stimolando la diuresi e aiuta l’organismo a liberarsi dei liquidi in eccesso contenuti nel nostro corpo. La seconda ragione per cui viene utilizzata la caffeina in termini di dimagrimento è la proprietà di aumentare il metabolismo basale, ovvero assumendo circa 5 tazzine di caffè che sono pari a 400-500 mg al giorno si hanno effetti sulla stimolazione e sull’innalzamento del metabolismo basale del 10-15%.
L’assunzione di caffeina ha effetti positivi anche sulle prestazioni sportive atletiche, è stato dimostrato che questo alcaloide riesce ad aumentare la forza e la resistenza fisica ritardando la stanchezza e ad aumentare la concentrazione in allenamento. La caffeina agisce sul sistema nervoso migliorando l’eccitabilità nervosa, la capacità di concentrazione muscolare e i riflessi, l’utilizzo prima dell’attività sportiva può rappresentare un’integrazione di supporto utile al mantenimento di un buon stimolo per la performance.
Come abbiamo già spiegato, la caffeina ha effetti sia positivi che negativi sul nostro organismo se assunta in modo esagerato, varia da persona a persona il fabbisogno, a seconda della genetica, della tolleranza e dei fattori fisiologici. Se assumiamo la caffeina per migliorare i riflessi, avere più concentrazione ed avvertire di meno la fatica questo eccitante se assunto nelle dosi raccomandate può solo influire positivamente sul nostro organismo.
Assumere caffeina e glucosio in combinazione, come ad esempio in una bevanda energetica, sembra che migliori le prestazioni mentali meglio di quando avviene se assunta solo caffeina o solo glucosio.